Qui troverete tre diversi itinerari: uno per visitare Roma in un giorno, uno per un viaggio di tre giorni e una lista di luoghi per chi ha già visto Roma e vuole scoprire delle chicche che solo i veri Romani conoscono!
Questo itinerario vi permetterà di visitare tutti i luoghi imperdibili di Roma in una sola volta. Camminare a Roma è un vero piacere, quindi se avete solo una giornata a disposizione e volete sfruttarla al massimo, questo è l’itinerario che fa per voi. Vedrete tutti i luoghi più famosi, con due notevoli eccezioni 😉
Se avete un po’ più di tempo da dedicare alla Città Eterna, apprezzerete questo itinerario. Vedrete i luoghi più importanti di Roma in dettaglio. Mentre l’itinerario precedente poteva essere fatto in un solo giorno, ho distribuito questo su tre giorni, in modo che possiate davvero godervi Roma in tutto il suo splendore. Non esitate a leggere qui sopra per maggiori informazioni su ogni luogo.
Partendo dalla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, dove si possono ammirare il soffitto prospettico e la cupola di Finocchio, si può passare al Pantheon e alla Chiesa di San Luigi dei Francesi. Da lì, godetevi una passeggiata in Piazza Navona, con la maestosa fontana e la sua chiesa monumentale. Non si può perdere Campo de’ Fiori, l’unica piazza in Italia senza una chiesa. È qui che nel Medioevo la Chiesa cattolica metteva al rogo gli eretici, motivo per cui al centro della piazza si trova una statua di Giordano Bruno. Da Campo de’ Fiori si prosegue a piedi fino a Largo di torre Argentina, nel luogo in cui fu ucciso Cesare. Le antiche rovine romane ospitano oggi una delle più grandi colonie di gatti del mondo. Da lì potete camminare fino a Piazza Venezia e poi proseguire fino al Foro Romano, l’antico centro commerciale e politico della città. Ripercorrerete i passi che Ottaviano Augusto (primo imperatore di Roma) fece per portare il corpo di Cesare al foro dopo la sua morte. Da lì, potrete facilmente vedere il Colosseo e la villa di Nerone, la Domus Aura. Potete concludere la giornata passeggiando per il Circo Massimo, salendo sul colle Aventino attraverso il Roseto, visitando la Chiesa di Santa Sabina e ammirando la vista di Roma al tramonto dal buco della serratura dell’Aventino.
Il secondo giorno, iniziate dalla Galleria Borghese. Questo incredibile museo contiene capolavori di Bernini, Canova, Caravaggio, Tiziano e molti altri. Non dimenticate di prenotare i biglietti in anticipo! Dopo aver visitato la galleria, fate una passeggiata nel parco e raggiungete la terrazza panoramica del Pincio, da cui potrete ammirare Roma. Scendendo i gradini alla vostra destra, raggiungerete la piazza sottostante, Piazza del Popolo. Da qui, camminate fino a Piazza di Spagna, prendete l’iconica scalinata e raggiungete Palazzo Zuccari. Qui potrete visitare la cripta dei frati Cappuccini, un’opera d’arte in sé. Scendete a Piazza Barberini e da lì esprimete un desiderio alla Fontana di Trevi. Se siete accompagnati dalla persona amata, bevete dalla Fontana dell’Amore. Tornate quindi in Via del Corso e scendete fino al Mausoleo di Augusto e all’Ara Pacis.
Il terzo giorno del vostro itinerario è interamente dedicato alla Chiesa. La Chiesa cattolica ha avuto una grande influenza sullo sviluppo della città e della sua cultura nel corso dei secoli e merita un posto nel vostro viaggio.
Iniziate dal Palazzo di Giustizia e poi scendete a Castel Sant’Angelo. Anche se non entrerete, prendetevi il tempo per ammirare l’angelo in cima al tetto che dà il nome al castello (per saperne di più leggete qui) e il ponte di fronte all’edificio con gli angeli che portano i simboli della Passione di Cristo. Dalla strada si dovrebbe anche essere in grado di vedere un piccolo corridoio rialzato con una piccola casa al centro. Il corridoio veniva utilizzato dal Papa per rifugiarsi nel castello quando Roma era assediata, e la casetta è il più piccolo ufficio doganale del mondo! Prendete ora via della Conciliazione e dirigetevi verso la piazza. Da qui potete visitare la Basilica e i Musei Vaticani. All’interno dei Musei Vaticani potrete ammirare, tra le altre grandi opere d’arte, la Cappella Sistina.
Potete concludere la giornata con una passeggiata sul Gianicolo, da cui si gode di una vista mozzafiato sulla città.
Se avete già visto i luoghi più famosi, ecco alcune gemme segrete che solo i locali conoscono! Abbiamo già parlato di alcune perle rare e sconosciute, come la cripta dei frati Cappuccini, il buco della serratura dell’Aventino e Palazzo Zuuccari, ma eccone altre!
Accanto al Palazzaccio, sul Lungotevere Prati, troverete una piccola chiesa neogotica che richiama il Duomo di Milano. I romani la chiamano appunto “il piccolo Duomo”.
Costruita fra il 1894 e il 1917, per poi essere consacrata nel 1921, nella sagrestia la chiesa ospita il museo delle anime del purgatorio, in cui troverete dei documenti che proverebbero l’esistenza del purgatorio.
Situata fra Via Aurelia Antica e Via Leone XIII, questa strada è conosciuta per il suo belvedere che dona sulla Basilica di San Pietro, e per la sua prospettiva particolare.
Se camminate lungo la strada in direzione della Cupola, noterete che più vi avvicinate, più la Cupola di San Pietro sembra diventare piccola. E se camminate all’indietro, invece, più vi allontanate più la Cupola vi sembrerà grande.
Il Museo della Casina delle Civette è una ex residenza della famiglia Torlonia trasformata in museo. La Casina delle Civette si trova all’interno del parco di Villa Torlonia a Roma. Il nome deriva dal tema ricorrente delle civette all’interno e all’esterno della casina. Nell’Ottocento era conosciuta come Capanna Svizzera per l’aspetto rustico simile a quello di un rifugio alpino o di uno chalet svizzero.
L’edificio è caratterizzato da finestre, loggette, porticati, torrette con decorazioni a maioliche e vetrate colorate.
Fra la Salaria e la Nomentana troverete questo piccolo quartiere dagli edifici alquanto insoliti. Le ville, chiamate “villini delle fate” ricordano un mondo incantato. Tutti gli immobili progettati dall’architetto Coppedè sono orientati ad una visione moderna degli ambienti, con la suddivisione delle zone giorno e notte, la rivisitazione degli spazi facendo attenzione alle richieste della clientela, curando finemente le decorazioni dei vari ambienti: mosaici nei bagni, soffitti a cassettoni, caldaie in rame, cucine con lavatoi in marmo, citofoni e garage.
Rubens accetta la proposta di decorare l’abside della Chiesa di Santa Maria in Vallicella, nel rione Parione, detta anche Chiesa Nuova e poco distante da via Giulia e Campo de’ Fiori. Il compito è arduo: si tratta di una tela di grandi dimensioni, un dipinto olio su tavola di ardesia di 425×250 cm; un lavoro per il quale impiegherà ben due anni. A conferire una certa difficoltà all’impresa, però, non è soltanto la portata del quadro e della sua manifattura, ma lo scopo finale: la tela dovrà coprire un’altra immagine, senza coprirla totalmente. Perché? Il quadro “motorizzato”, commissionato a Rubens, non aveva solo il compito di abbellire l’altare: doveva custodire al suo interno un’antica icona miracolosa, la Madonna vallicelliana, un’immagine che in passato aveva sanguinato e che, per questo, doveva essere protetta dal tempo e dal deterioramento.
La pittoresca piazza nella quale è incastonata la celeberrima Fontana di Trevi, a Roma, tutto evoca tranne il macabro. E invece a due passi dalla fontana più famosa del mondo si trova una chiesa che custodisce un segreto poco noto ai più, e che dona una nota raccapricciante al contesto. Si chiama chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio in Trevi, ma la colorita parlata romanesca, che certo non teme di essere dissacrante, l’ha definita in tanti altri modi. (A tal proposito, scopri anche la storia delle statue parlanti di Roma)
‘Chiesa delle corate’, ‘chiesa delle frattaje’, e anche il poeta Gioacchino Belli la definì ‘museo de corate e de ciorcielli’ in un sonetto dedicato. Per chi non conoscesse il romanesco, tutte queste locuzioni si rifanno agli organi interni, alle interiora. Perché? In questa chiesa si conservano infatti i precordi, ovvero gli organi interni dei papi.
Al numero 23 di Piazza della Scala, a Trastevere, si trova il convento dei Carmelitani Scalzi.
Al primo piano del convento si trova l’antica Spezieria, che in origine era utilizzata solo dai frati, ma che alla fine del XVII secolo fu aperta a tutti i romani. Grazie alle spezie e alle erbe medicinali coltivate dagli stessi frati, preparò prodotti galenici fino al 1954 e curò anche papi e cardinali, rimanendo attiva fino al 1978.
Oggi, su appuntamento al numero 065806233, è possibile visitare gli antichi locali con oggetti e arredi del ‘700, il poliambulatorio, lo studio medico e il magazzino.
Secondo la leggenda, questa è la scala del palazzo di Ponzio Pilato che Gesù utilizzò il giorno della sua morte. Si trova accanto alla Basilica di San Giovanni in Laterano (Piazza di S. Giovanni in Laterano, 14) e si trova all’interno di un edificio della fine del XVI secolo, costruito da Papa Sisto IV.
I fedeli vi si recano ancora una volta all’anno per ottenere un’indulgenza temporanea per i loro peccati.
Avete mai visto un palazzetto affrescato con scene tratte dai capolavori della letteratura italiana?
Al numero 16 di via Matteo Boiardo, vicino a San Giovanni in Laterano, si trova un gioiello della Roma segreta, decorato nel 1817 dai Nazareni del marchese Carlo Massimo. I Nazareni erano un gruppo di pittori tedeschi giunti a Roma per riportare l’arte sul “sentiero della verità”.
Le sale del piano terra sono decorate con scene epiche tratte dalle opere di Dante, Torquato Tasso e Ludovico Ariosto. Una quarta sala doveva ospitare affreschi ispirati alle opere di Petrarca, ma non fu mai realizzata.
Il Giudizio Universale nella Chiesa di Santa Cecilia in Trastevere a Roma, generalmente datato intorno al 1293, quindi dopo il ritorno del maestro da Assisi, è considerato l’opera più importante del Cavallini e una delle principali fra quelle prodotte a Roma alla fine del XIII secolo.
La Galleria Spada è ospitata nell’omonimo palazzo, che si trova in piazza Capo di Ferro a Roma. Il palazzo è famoso anche per la sua facciata, e per la falsa prospettiva del Borromini. Transitando nel cortile del Palazzo giungendo dall’ingresso principale, sulla sinistra si scorge, mediante un’apertura centrale sbarrata da un cancello in noce, la galleria con la prospettiva che si inoltra oltre il piccolo giardino di melangoli; la galleria si presenta nella sua forma attuale dopo gli ultimi restauri. La finta prospettiva è creata sull’illusione che la galleria sia lunga circa 35 metri, mentre in realtà è lunga 8,82 metri. L’illusione è dovuta al fatto che i piani convergono in un unico punto di fuga; così, mentre il soffitto scende dall’alto verso il basso, il pavimento mosaicato sale.
Sulla strada per il Pantheon è facile trovarsi davanti alla chiesa di Santa Maria Sopra Minerva, anche perché all’esterno c’è un magnifico elefantino del Bernini che non passa certo inosservato. Entrando nella chiesa si rimane colpiti dalla sua magnificenza, dagli affreschi di Melozzo da Forlì e Filippino Lippi, dalla tomba del Beato Angelico e da quella di Santa Caterina da Siena. Ma ciò che passa inosservato è il Cristo di Michelangelo. Sì, avete letto bene, una statua del più grande scultore di tutti i tempi che si trova proprio a sinistra dell’altare.
La villa Farnesina (o villa della Farnesina) è un edificio storico di Roma, oggi sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Si trova su via della Lungara, nel rione Trastevere, nel Municipio I ed è uno degli edifici rappresentativi dell’architettura rinascimentale del primo Cinquecento. Nella loggia è dipinto il ciclo con le Storie di Amore e Psiche, tratte da Apuleio, opera di Raffaello e dei suoi allievi (Raffaellino del Colle, Giovan Francesco Penni, Giulio Romano), in cui le scene sono inserite in un intreccio di festoni vegetali, opera dell’altro allievo Giovanni da Udine (1517, ripassate da Carlo Maratta nel 1693-1694). Gli affreschi vennero sicuramente disegnati da Raffaello, ma la stesura spetta soprattutto alla sua scuola. La presenza degli intrecci vegetali accresce il senso di continuum della loggia con il giardino; vi sono riconoscibili la bellezza di circa duecento specie botaniche, soprattutto domestiche, tra cui anche numerose piante importate dalle Americhe, scoperte solo pochi anni prima.
Al centro del complesso sistema figurativo spiccano le grandi rappresentazioni del Concilio degli dei e del Convito nuziale, tra finti arazzi tesi tra festoni. Nei peducci si trovano i vari episodi delle Storie di Amore e Psiche. Nelle vele sopra le lunette putti con gli attributi delle varie divinità.
La Passeggiata del Gelsomino, nei pressi di San Pietro
Angolo di rara bellezza nei pressi di Piazza San Pietro, la Passeggiata del Gelsomino è un percorso pedonale tra i più romantici della città. Come dice il nome, in mezzo ai gelsomini. Il massimo dello splendore si raggiunge in estate, con le piante fiorite a fare da cornice. Anche nel resto dell’anno, però, l’itinerario vale la camminata. Indiscutibile, infatti, è il fascino di questo luogo sconosciuto ai turisti. Una location unica per ammirare il Cupolone da un punto di vista diverso e, decisamente, tutt’altro che banale. Per trovare la partenza del percorso, bisogna entrare nella stazione San Pietro della Ferrovia Vaticana e raggiungere il binario 1.